Dove si pratica

Il terreno ottimale

Dove

Il punto di forza del Nordic Walking è quello di poter essere praticato in qualunque posto, nei parchi, su stradine di montagna, in città, sulla spiaggia, lungo i fiumi. Più il terreno è omogeneo, indipendentemente da come è fatto e meglio si riesce ad esprimere il gesto atletico e di conseguenza si ottiene il massimo risultato. Naturalmente un percorso immerso nella natura e lontano dall’inquinamento offre l’indubbio vantaggio di una migliore ossigenazione e di maggior benessere psicofisico.

Attenzione però a non confondere i terreni del nordic walking con quelli per il trekking. Il trekking viene principalmente praticato sui sentieri di montagna che presentano poca omogeneità e pendenze ripide mentre per il nordic walking i terreno ottimali sono i sentieri sterrati con pendenze variabili e comunque non ripidi in modo da poter sfruttare al massimo l’ampiezza del movimento e la continuità del passo.

Il massimo dei risultati

Come

Il terreno adatto per praticare il nordic walking è inizialmente un tratto di sentiero sterrato in pianura. E’ proprio qui che bisogna muovere i primi passi, consigliabile con un istruttore, perchè come per tutti gli sport, la tecnica è determinante per il risultato. Dopo aver imparato la tecnica fondamentale, coordinazione alternata braccia-gambe, l’uso corretto dei bastoncini, giusta postura, si passa a percorrere percorsi in leggera salita ma con pendenza che non deve superare l’8-10%. E’ qui appunto che la spinta delle braccia diventa più efficace ed il piede riesce a completare la giusta rullata. Con pendenze superiori la rullata del piede perde la sua completezza e man mano che il terreno diventa più ripido si andrà ad appoggiare progressivamente prima il piede di piatto sul metatarso ed infine la sola punta. Anche la spinta delle braccia si accorcia e sul ripido diventa solo appoggio.

Nel nordic walking non bisogna per forza cercare le salite per lavorare di più. Basta un terreno omogeneo ed in piano per ottenere il massimo dei risultati. Il consumo delle energie lo decidiamo noi nel momento in  cui dosiamo il caricamento e la forza di spinta delle braccia o aumentiamo la frequenza della camminata.

L’ideale comunque sarebbe quello di trovare un circuito che presenti difficoltà varie in modo da poterlo effettuare a livello cardio allenante (salite = aumento battito cardiaco, discese = recupero e piano= mantenimento frequenza costante)